Per INCONTRI INDIVIDUALI e/o INCONTRI DI GRUPPO chiama il 339 220 12 87, oppure CLICCA QUI

Ca’ Roman

Nella cornice della piccola laguna di Venezia vi è una piccola isola dal nome antico di Ca’ Roman.

Ogni estate, nell’ultima settimana di agosto, io ed un gruppo di musicisti ci riuniamo per vivere con la musica

uno spazio naturale che in un unico sguardo abbraccia il blu del cielo, del mare e l’azzurro della laguna.

.

 

 

Body Percussion – classe IIa elementare

Alcune sequenze di movimenti che, all’interno di un breve laboratorio sulla body percussion, ho realizzato con bambini di una classe IIa della Scuola Primaria all’interno della Scuola “Faiani” di Ancona (I.C. “Cittadella Margherita Hack”). Il laboratorio si è proposto sia di far divertire i bambini che di avvicinarli alla musica e alle sue caratteristiche in maniera originale, incuriosendoli con le tecniche della body percussion. Nonostante la breve durata del laboratorio si è notato un miglioramento generale dei bambini relativamente alla loro coordinazione, lateralizzazione, propriocezione e alla loro capacità di mettere in atto movimenti sia fino-motori che grosso-motori.

 

 

Saggio Body Percussion – Scuola Faiani (An)

Dopo un brevissimo progetto di body percussion (10 incontri), questo è quanto i bambini, divertendosi ed impegnandosi, hanno mostrato ai loro genitori in un breve ma intenso saggio/spettacolo. Grazie ai bambini, alla scuola e agli insegnanti che hanno reso possibile tutto ciò.

 

 

Laboratori di Body Percussion – Centro OLTRE LA MUSICA, Senigallia (An)
https://www.youtube.com/watch?v=kBLa4v_AF1A

Un piccolo riassunto (meno di 2 minuti) di quanto facciamo nei laboratori di Body Percussion presso il Centro OLTRE LA MUSICA di Senigallia (An).

 

 

Suoniamo i colori

“Suonare i colori”, cioè creare un codice musicale condiviso, una differente notazione musicale, permette al bambino di approcciarsi in maniera gratificante anche ad uno strumento con un feedback sonoro complesso come il pianoforte. Il risultato, oltre ad un immediato aumento dell’autostima è anche un potenziamento dei processi di astrazione e simbolizzazione.

 

 

La forma-canzone con e per la disabilità intellettiva

La forma-canzone, utilizzata come strategia musicoterapica, facilita gli utenti a (ri)conoscere le proprie emozioni, a comunicarle agli altri,

a conferire loro (e conferirsi) dignità in quanto espressioni dirette della propria individualità.

 

Su questo assunto ho imperniato il percorso di Musicoterapia di Gruppo svolto presso la Comunità Protetta “Maria Nilde Cerri” di Senigallia (An).

 

Il lavoro si è svolto in 3 fasi.

 

Un primo step dedicato a momenti di ear training e alla conoscenza di vari strumenti ritmici: corretto utilizzo, storia dello strumento,

genere musicale nel quale viene utilizzato.

Un secondo step dedicato all’utilizzo degli strumenti ritmici all’interno di una canzone:

quando utilizzare uno strumento, perché utilizzarlo, associazione strumento/dinamica/emozione.

 

Il terzo ed ultimo step, “core” di tutto l’intervento musicoterapico, è stato dedicato alla scrittura di una canzone che sancisse l’esperienza gruppale, promuovendo contemporaneamente nell’utente l’espressione delle proprie emozioni, idee ed opinioni.

La canzone, dietro facilitazione del musicoterapeuta, è stata pensata, scritta, suonata e cantata in maniera completamente collettiva. Gli utenti hanno così “toccato con mano” come la musica, e la forma-canzone in particolare, siano un luogo virtuale in cui è possibile sperimentare una libertà di espressione pressoché assoluta.

 

 

“Centro Bignamini-Don Gnocchi”- FREDDO CALDO SÌ

Esibizione del gruppo Post-Scolare del “Centro Bignamini-Don Gnocchi” al Festival della Musica Impossibile 2018.

I ragazzi del gruppo si sono esibiti con una canzone intitolata FREDDO, CALDO, SÌ, appositamente scritta da loro per la manifestazione!

 

 

Attività di musicoterapia e sindrome di Down

Collage di alcuni incontri di musicoterapia con un bambino di 4 anni affetto da sindrome di Down. Grazie al dialogo sonoro ritmico, alla relazione instaurata col musicoterapeuta e ad altra attività musicoterapiche, il bambino divertendosi apprende movimenti fino e grossomotori, impara la turnazione nei tempi di dialogo, allena la sua memoria procedurale, la sua capacità di fonazione e le sue capacità cognitive in generale. Passo dopo passo apprende e fa propri movimenti corretti e per lui complessi.

 

 

Al lavoro con gli anziani

Un piccolo estratto di alcune attività che metto in atto nella Casa Albergo “C. Gerundini” di Falconara M.ma (An).

 

In una prima parte dell’incontro propongo attività e giochi che hanno lo scopo di rinforzare le funzioni cognitive dell’ospite, come la memoria e l’attenzione. Lo faccio utilizzando principalmente piccole percussioni, ma, con lo scopo di dividerli in gruppi, anche materiale a loro familiare: foglietti di carta di vario colore o carte da gioco napoletane.

 

La seconda parte dell’incontro è più ludica e gli ospiti sono soggetti attivi: scelgono delle canzoni che vogliono provare a cantare ed io le suono e le canto con e per loro… e a volte capitano cose inaspettate: qualcuno si alza e si mette a ballare!

 

 

Un “quasi Drum circle” con la terza età

Letteralmente il Drum Circle può essere definito come un momento in cui si fa musica insieme, in cui le persone riunite in cerchio suonano strumenti

a percussione di vario genere. La bontà del Drum Circle sta nel

– rafforzare le relazioni e la condivisione di gruppo

– aiutare a ridurre lo stress, generando un impatto emotivo salutare

– dar sfogo alle proprie energie e alla propria sensibilità

Quello che vedrete in questo video non è un vero e proprio Drum Circle in quanto sono io (il facilitatore dell’esperienza)

che suggerisco il ritmo da suonare, mentre nel Drum Circle vero e proprio il ritmo nasce da sé.

Ma la risposta degli anziani è stata così entusiasta, la loro attenzione e il loro interesse così alti che ho pensato fosse giusto dar loro il merito di essersi lanciati, senza paura, in una esperienza per loro nuova e anche un po’ difficoltosa.

 

Perciò ecco il nostro “QUASI DRUM CIRCLE”

 

 

 

Videotutorial del 22.04.2020 – I colori della frutta e della verdura

I COLORI DELLA FRUTTA E DELLA VERDURA (rivolto a genitori ed insegnanti)

 

Attraverso il songwriting, cioè la scrittura di canzoni ad hoc, cerchiamo di raggiungere determinati obiettivi di apprendimento da parte

dei bambini della Scuola dell’Infanzia.

 

 

Videotutorial del 29.04.2020 – L’orchestra della fattoria

L’ORCHESTRA DELLA FATTORIA (rivolto a genitori ed insegnanti)

 

Attraverso il songwriting, cioè la scrittura di canzoni ad hoc, cerchiamo di raggiungere determinati obiettivi di apprendimento da parte

dei bambini della Scuola dell’Infanzia.

 

 

01 – Musicoterapia con SINDROME DI RETT (Alice)

La “Sindrome di Rett” colpisce quasi esclusivamente le bambine: può essere associata a ritardo cognitivo, assenza di linguaggio, difficoltà motorie e di deambulazione. Spesso è accompagnata da stereotipie motorie.

Di norma le bimbe e le ragazze con “Sindrome di Rett” dimostrano abilità emozionali appropriate all’età e, sebbene ogni caso presenti caratteristiche sensibilmente peculiari, semplificando fortemente potremmo dire che non sono le bambine a controllare il proprio corpo, ma è il corpo che controlla le bambine. Per loro, quindi, eseguire ogni movimento risulta estremamente difficile: è uno sforzo enorme.

 

Questa è Alice, una bambina fantastica affetta da “Sindrome di Rett”. In questo e in altri video vi mostro come l’intervento musicoterapico può

           – rilassare la bambina

           – contribuire a limitarne le stereotipie motorie

           – stabilire un dialogo e una relazione significativa tra terapeuta ed utente in modo da rendere l’intervento più efficace

           – favorire lo sviluppo di modalità comunicative, verbali e non verbali

           – far divertire la bambina

 

 

02 – Musicoterapia con SINDROME DI RETT (Alice)

2° video con Alice. Alice è affetta da “Sindrome di Rett”.

La settimana scorsa vi ho mostrato una parte dell’intervento musicoterapico in cui il focus era la limitazione della sua stereotipia. In questo video invece mi sono concentrato sull’instaurare una relazione verbale e metaverbale con Alice e sul farle vivere una esperienza sonoro/vibrazionale.

Il tutto sempre teso al raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi primari stabiliti prima della serie di interventi:

limitare la sua stereotipia e incoraggiare i suoi movimenti. 

 

 

03 – Musicoterapia con SINDROME DI RETT (Alice)

Ecco una delle modalità con cui cerco di attenuare la stereotipia di Alice, il portarsi le mani alla bocca.

 

Tutto questo lo faccio principalmente con la tecnica musicoterapica del “songwriting”,

tecnica che consiste – in questo caso – nell’improvvisare canzoni per raggiungere le finalità voluta.

 

Alice compie uno sforzo grandissimo nell’abbandonare questa stereotipia, ma la “ricompensa” di una canzone (ogni volta diversa) con dentro il suo nome fa sì che pian piano la piccola Alice attenui la sua stereotipia e cominci a muovere la mano anche con altre finalità.

 

Contemporaneamente questa attività lavora sulla sua mobilità, sul suo grado di soddisfazione, sulla sua memoria procedurale

e sulle sue capacità cognitive rinforzando il concetto di causa-effetto.

 

 

04 – Musicoterapia con SINDROME DI RETT (Alice)

La sindrome di Rett presenta sempre delle stereotipie.

La stereotipia di Alice è quella di portarsi le mani alla bocca.

 

Attraverso una tecnica musicoterapica chiamata “bagno sonoro”, in cui il soggetto è immerso nella musica e tra la musica,

la stereotipia di Alice scompare: la bambina non si porta più le mani alla bocca.

 

Il video mostra diversi bagni sonori effettuati con Alice.

 

Ogni volta inizio cantando e suonando una percussione in modo che lei possa percepirne le vibrazioni:

il tempo del mio canto e quello che tengo sullo strumento si uniformano a quello del suo respiro (che sento mettendole una mano sopra la pancia)

per farla sentire in armonia con me, accolta e rilassata prima della parte di ascolto musicale e vibrazionale del bagno sonoro.

 

 

01 – Musicoterapia per il trattamento della DISPRASSIA

Questo il primo di una serie di video dedicati ad attività musicoterapiche atte a compensare alcune problematiche che affliggono il bambino disprassico.

 

Tra gli aspetti che caratterizzano la disprassia ci sono:

1. una non corretta esecuzione di una sequenza motoria;

                                               2. una compromissione della motricità fine e dell’uso selettivo delle dita della mano.

In questo video vi mostro quale strategia compensativa ho adottato con P., un bambino di 6 anni affetto da “disprassia ideomotoria”,

per abilitarlo relativamente ai punti esposti sopra: una attività alla tastiera (con i tasti pesati) reiterata incontro dopo incontro.

 

 

02 – Musicoterapia per il trattamento della DISPRASSIA

In questo secondo video punto l’attenzione su altre problematiche relative alla disprassia:

                                                                   1. difficoltà nel coordinare ed ordinare in serie i relativi movimenti semplici per uno scopo

                                                                      (deficit di programmazione);

                                                                  2. difficoltà nell’articolazione di fonemi;

                                                                  3. ridotta capacità di rappresentarsi l’oggetto su cui agire l’azione (deficit di rappresentazione).

 

In questo video vi mostro alcune attività musicoterapiche utilizzate per compensare queste mancanze e per abilitare P. verso performances migliori e, di conseguenza, verso un aumento della propria autostima.

Si tratta di esercizi con alla base il concetto di simbolizzazione tradotti in divertenti attività di body percussioni e di musica suonata alla batteria.

 

 

03 – Musicoterapia per il trattamento della DISPRASSIA

In questo terzo video tratto una difficoltà comune a tutti i tipi di disprassia: l’inefficacia dell’attività motoria nonostante la buona volontà del bambino e la sua disposizione a collaborare. Il video mostra come attraverso la gratificazione e l’attività musicale divertente, il bambino riesca a produrre suoni diversi da un bongo dopo aver imparato come e dove percuotere la pelle. Mostra inoltre come si scateni nel suonare e “cantare” una sua versione di We Will Rock You dei Queen su due pezzi della batteria: ottimizzando i movimenti, tenendo la bacchetta in modo corretto e, di conseguenza, ottenendo un suono coerente e gratificante.

 

 

04 – Musicoterapia per il trattamento della DISPRASSIA

In questo quarto ed ultimo video prendo in esame un altro tratto deficitario della disprassia: la “goffaggine”. Caratterizzata da posture inadeguate (dipendenti da scarsa consapevolezza del proprio corpo) le quali interferiscono sia sul mantenimento di un buon equilibrio sia sulla coordinazione dei movimenti. Il video mostra come un PERCORSO SONORO, caratterizzato da movimenti differenti eseguiti in sequenza, aiuti il bambino nel ridurre la severità di queste limitazioni dovute al disturbo da cui è affetto.

 

 

05 – Musicoterapia per il trattamento della DISPRASSIA

P., affetto da Disprassia Ideomotoria, cioè “non sa come eseguire” un movimento che vede o gli viene mostrato.

In questo video gli viene chiesto di svolgere una attività per lui molto complessa, in quanto deve sia parlare a tempo che, contemporaneamente,

muoversi in maniera corretta.

Grazie all’utilizzo di uno specchio in cui può sia vedersi che vedere me che eseguo i suoi stessi movimenti, P. riesce ad imitarmi e,

mettendo in funzione i suoi neuroni specchio, affina sempre più il movimento richiesto.

Inoltre, grazie a questa attività, P. riesce a mettere in azione e in comunicazione due differenti distretti cerebrali:

quello dedicato al movimento e quello dedicato alla parola.

 

 

06 – Musicoterapia per il trattamento della DISPRASSIA

Il video tratta della tendenza alla “prestazione” che molti bambini hanno di fronte ad una qualsiasi attività si proponga loro.

Mostra come con la cooperazione, la musica e – in questo specifico caso – anche con l’azione dei neuroni specchio,

l’inclinazione alla prestazione svanisca, il compito si trasformi in un gioco e la relazione terapeuta/utente acquisti una valenza terapeutica

(intesa come raggiungimento di uno stato di benessere) oltre che una valenza sociale.

.